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Gesù è la via PDF Stampa
Ultima cena… Gesù è con gli amici più stretti e sta consegnando loro gli insegnamenti definitivi prima del grande segno della morte in croce, che senza quegli insegnamenti risulterà incomprensibile.
L’evangelista Giovanni riserva molto spazio ai discorsi dell’ultima cena, proprio a sottolineare l’importanza di quelle parole che Gesù pronuncia. E ad aprire ogni discorso, compreso quello che ascoltiamo nel frammento proposto in questa domenica, Gesù compie il gesto della lavanda dei piedi (inizio del capitolo 13).
E’ uno dei gesti più significativi che Gesù compie. In se stesso non ha nulla di miracoloso, anzi è umile e quasi squalificante per uno che si autoproclama Maestro e Signore. Con questo gesto Gesù consegna ai suoi lo stile di tutto il suo operato in terra e anche la chiave di lettura della croce.
Mi sembra davvero importante ricordalo per ben comprendere le parole di Gesù quando dice “io solo la via, la verità e la vita”. A Tommaso che non riesce a capire quale sia la strada che unisce Dio all’uomo, la libertà del cielo alle durezze della terra, Gesù indica se stesso come via. Ed è la via del servizio, della vita donata per amore, del piegarsi a terra per donare se stesso all’altro…
Questa è la via di Gesù, questa è la via che porta a Dio, e non la via trionfale del potere economico, politico e militare, non la via del potere religioso che si autoesalta e si separa dalla vita umana, non la via della paura del castigo divino (“non abbiate timore” continua a ripetere Gesù ai suoi)…
La via di Gesù è quella dei piedi, una via che tutti possono percorrere, e che passa soprattutto fuori dai luoghi di culto e delle liturgie. E’ la via della vita di tutti i giorni, che abbiamo davanti e che ci fa incrociare le vie delle persone che ci vivono accanto. In questa via quotidiana possiamo fare come Gesù, secondo la sua parola (“Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”, Giovanni 13,35).
Se di tanto in tanto ci fermiamo a pregare e a celebrare la messa, non è perché solo in quel momento percorriamo la via di Gesù, ma è perché nella preghiera e nelle parole del Vangelo troviamo le indicazioni per non perdere la strada. Ma se pensiamo che la strada di Gesù passi solo tra i banchi della chiesa, allora non abbiamo ascoltato bene quello che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli e amici. Gesù è via sempre, ovunque siamo noi. La sua via è la nostra via ogni giorno e in ogni luogo dove siamo.
In questo modo scopriamo che la strada per incontrare Dio Padre, il padre di Gesù, non è così difficile da trovare e così difficile ed esclusiva per pochi fortunati. La via che porta al cielo è ben segnata e percorribile anche qui in terra, là dove siamo e dove siamo chiamati a vivere la vita cristiana.
Credo proprio che Maria, la mamma di Gesù, ha il compito di indicarci la strada, se mai la perdessimo, troppo distratti e presi dai nostri affari e problemi. Mi piace l’immagine di Maria in diverse icone nelle quali è rappresentata con Gesù in braccio. Con una mano regge il bambino, e con l’altra indica Gesù. E’ come quando chiediamo indicazioni stradali ad uno del posto che meglio conosce la strada e ce la indica. Così è Maria, e a lei ci rivolgiamo perché meglio di tutti conosce che Gesù è la vera e unica via che porta al cielo.