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Titolare: san Biagio; festa patronale 3 febbraio con raccolta missionaria e benedizione di frutta e oggetti.

SACERDOTI
Mons. Daniele Prosdocimo (parroco);
don Alessandro Piran (vicario parrocchiale);
Luigi Carraro (diacono permanente)


INDIRIZZI

Canonica: piazza Giovanni XXIII 2, 35020 Legnaro (Pd),
tel. e fax 049-641007,
cell. 349-2692049 (don Luciano)
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MESSE
Feriali: 7 (scuola materna il martedì alle 9.30) - 19;
festive: sabato 7 (nella scuola materna) -19; domenica 8 - 9.30 - 11 - 19;
dai Santi a Pasqua: anche alle 15.30


RELIGIOSE

Figlie di Maria Ausiliatrice nella scuola dell'infanzia.

LUOGHI SACRI MINORI
Chiesa campestre dell'Assunta a Volparo (1333);
Natività di Maria Vergine (vulgo Sant'Anna - attestata nel 1489).


SERVIZI PARROCCHIALI
Centro parrocchiale San Giuseppe e San Biagio,
piazza Giovanni XXIII 4 (tel. 049641470).

Scuola dell'infanzia Sant'Antonio, con asilo nido,
via Roma 65 (tel. 049-641088).


LA STORIA
Il termine Lignarium, cioè terra di boschi da cui trarre legname scelto, compare già in un privilegio dell'830 in cui papa Gregorio IV confermava i possessi del monastero padovano di Santa Giustina. Nel 1055, le decime di Legnaro erano attribuite ai canonici della cattedrale. Vent'anni dopo, nel 1076, il vescovo Ulderico divise il territorio tra i canonici a oriente e i Benedettini di Santa Giustina occidente, da cui i nomi "Legnaro del vescovo" e "Legnaro dell'abbate".
Un documento del 1178 attesta che la chiesa era intitolata a san Biagio. In seguito alla divisione del territorio tra vescovo e abate, nella decima papale del 1297 la chiesa risulta retta da due cappellani, eletti ora dall'abate ora dall'ordinario diocesano, che si alternavano settimanalmente nella cura delle anime. Papa Paolo IV nel 1557 unì la chiesa di Legnaro con tutti i suoi beni al monastero di Santa Giustina, che da allora ne nominò i sacerdoti secolari incaricati di reggerla come vicari perpetui dell'abate. Con la soppressione del monastero nel 1810, il diritto di patronato passò al governo.

L'ARTE
L'antica chiesa di San Biagio, eretta dai Benedettini nella seconda metà dell'ottavo secolo. fu sostituita nel 18° secolo da una nuova, a una sola, ampia navata di stile ionico con nove altari progettata dall'architetto veneziano Giorgio Massari. La prima pietra fu benedetta nel 1779 mentre il tempio completato fu benedetto il 25 luglio 1786. Nel 1917 la chiesa è stata elevata al rango di arcipretale. Il campanile a torre nella parte inferiore fino all'orologio risale al tempo della chiesa antica o forse al 1443; la parte superiore fu invece ricostruita nel 1858.
Negli ultimi anni la chiesa e le opere parrocchiali sono state oggetto di interventi complessivi di restauro.
La chiesa parrocchiale di Legnaro conserva una tela databile al primo quarto del Settecento raffigurante il Martirio di San Tommaso Becket (foto). il dipinto, collocato sull'altare dedicato al santo inglese, è stato avvicinato ai modi di Domenico Zanella; in alto è visibile la Vergine con Gesù bambino che accoglie il martire, mentre nella parte inferiore due sicari si avventano sul santo vescovo che sta officiando la messa. Sulla destra si intravede un uomo, identificabile nel mandante dell'omicidio. Tommaso, arcivescovo e primate d'Inghilterra, antepose gli interessi spirituali a quelli politici entrando in conflitto con il re Enrico II che nel 1170 lo fece uccidere. Un'altra pala d'altare raffigura la Madonna del rosario tra san Domenico e santa Rosa. Realizzata nel 1658 dal pittore messinese Onofrio Gabrieli, rappresenta la Vergine e il Bambino che, secondo una classica tipologia devozionale, consegnano il rosario ai due santi dell'ordine Domenicano che ne fu il principale diffusore, a partire dal 13° secolo.
L'altare della Sacra Famiglia ha un paliotto risalente al periodo 1660-1674. Realizzato in marmo intarsiato raffigura, nella parte centrale, ['Annunciazione; è opera di maestranze venete. Sopra l'altare maggiore spicca l'Angelo con turibolo scolpito in legno bianco. 11 suo autore potrebbe essere il padovano Felice Chiereghin oppure uno scultore attivo nella bottega di Giuseppe Danieletti sempre alla fine de118° secolo.

Dalla corte benedettina di Legnaro proviene la Santa Giustina giustinadipinta tra il 1510 e il 1530 e attribuita con non pochi dubbi a Bernardino da Asola, figlio e collaboratore di Giovanni, a Padova in quel periodo al seguito del Romanino. Si tratterebbe comunque di un'opera collocabile tra il giorgionismo e i modi lombardi. Attualmente l'opera è conservata nel museo diocesano. Custodisce pregevoli affreschi trecenteschi la chiesa campestre di Santa Maria Assunta di Volparo, sorta nel 1333 come cappella privata dei nobili Enrico e Antonio da Volparo, mercanti di tessuti e condottieri della cerchia dei Carraresi. Gli affreschi di buona fattura, benché di scarsa leggibilità, raffigurano soprattutto soggetti mariani; tra questi si segnala una elegante Madonna in trono (foto a destra), in cui la Vergine e il Bambino hanno in mano un mazzetto di rose.