Home S. Leopoldo Mandic
Titolare: san Leopoldo Mandic; festa liturgica: 12 maggio; festa patronale: due settimane di maggio.

SACERDOTI
Don Paolo Bortolato (parroco)

INDIRIZZO
Canonica: via Aldo Moro, 35020 Ponte San Nicolò, 049719646, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


MESSE
Invernali feriali: 9 - mercoledì 15;
festive: sabato 18; domenica 9-11-18

Estive feriali: 9-mercoledì 16;
festive: sabato 19; domenica 9-11-19 (sospesa nei mesi di luglio e agosto)


SERVIZI PARROCCHIALI
Centro parrocchiale San Leopoldo, via Aldo Moro 25 (049-719646).

LA STORIA
La parrocchia di San Leopoldo Mandic a Ponte San Nicolò è stata eretta con decreto del vescovo Filippo Franceschi il 7 ottobre 1987. Si trattava di seguire e di animare un quartiere popolare sorto rapidamente e privo di legami con la parrocchia del capoluogo e con quella vicina di Roncaglia. La comunità parrocchiale trovò subito ospitalità nei locali attigui alla biblioteca comunale: il sindaco e l'amministrazione garantirono la possibilità di svolgere le liturgie festive nella sala consiliare, mentre per la liturgia feriale, per gli incontri formativi e catechistici, era concesso l'uso di altre due salette.
Un primo lotto di terreno di proprietà del comune fu acquisito il 10 gennaio 1992 e la parte rimanente il 16 marzo 1993. Il 25 giugno 1995 è stata benedetta la prima pietra dall'allora vicario generale Mario Morellato. La prima celebrazione liturgica nella chiesa è stata la veglia pasquale,il 6 aprile 1996. È in corso la costruzione della pensilina esterna nel lato sud del patronato.

L'ARTE
La chiesa dedicata a san Leopoldo Mandic ha due immagini del cappuccino canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1983. Un dipinto ad acrilico su tela opera del padovano Dino Marchioro della fine degli anni Ottanta (nella foto) e una scultura in legno dipinto con particolari in ottone fuso e vetro realizzata dal gardenese Andreas Moroder nel 1996. Leopoldo Mandic nacque a Castelnuovo di Cattaro, in Montenegro, nel 1866. Visse per 34 anni nel convento di Santa Croce a Padova dove morì i1 30 luglio 1942. Avrebbe voluto essere missionario in Oriente, ma trascorse la sua vita a celebrare il sacramento della riconciliazione operando per l'unita della chiesa cattolica e di quella ortodossa, guadagnandosi così l'appellativo di "apostolo dell'ecumenismo".