Home La Voce dell'Arciprete Lettera di Natale a Gesù bambino, 2011
Lettera di Natale a Gesù bambino, 2011 PDF Stampa
Scritto da don Angelo Scarabottolo   

Caro Gesù,
quest’anno, non ti voglio chiedere doni, telefonini, motorini, e nemmeno ti voglio chiedere la pace nel mondo, mi rendo conto che è fin troppo facile chiederla, quando poi non abbiamo pace nelle nostre case, nelle nostre persone, nella nostra coscienza. Quest’anno, caro Gesù Bambino, ti voglio chiedere di non abbandonare mai la gente disperata, le persone che hanno paura e sono incerte del proprio futuro, le persone sole, e non solo quelle sole fisicamente, ma anche quelle sole moralmente.

Signore, io so che tu stesso ci comandi di non preoccuparci, di pensare alla nostra croce quotidiana, non preoccuparsi del domani. Ma talvolta è così difficile... in questo mondo dove si arranca e si annaspa sommersi tra un mare di incertezze, dove si mettono al mondo dei figli e contemporaneamente quotidianamente i TeleGiornali ci bombardano di notizie di violenze, omicidi e gesti insani e folli, di programmi inutili, di gente immorale, di pastori che ci vogliono guidare, per portarci al macello.

Signore, io so che le pecore scannate dai propri pastori sono un numero assai superiore a quelle mangiate dai lupi, e cerco quindi di stare attento, ma loro ci bombardano la mente come un grido angoscioso nel muto silenzio, dove la paura non ha più parola, ma gesti, e dove il conforto non ha più gesti ma soltanto parole.

In un mondo dove il lavoro medio di ogni uomo e donna è un lavoro precario da neanche 500€ al mese, umiliati, sconfitti con la paura del buio, dove non ci sono leggi, governi, e pastori che tutelano i deboli e i poveri, e dove poveri lo stiamo diventando tutti, ci rivolgiamo a te, che sei la nostra speranza, l’unica speranza. Signore.

In un mondo dove hanno guardato il contenitore, non il contenuto, dove hanno munito l’essere umano di Gadget, e in base a quello veniva giudicato, dove la vendita aggressiva dei prodotti supera ogni barriera di buonsenso, dove ormai non si ci può fidare più di nessuno, noi ci rivogliamo in un disperato appello a te.

Caro Padre Celeste, ti prego invia il tuo Santo Spirito per guidare tutti coloro che sono alla ricerca di un posto di lavoro, per trovarne presto uno. Concedi loro lo Spirito di pazienza per difendersi da tutti i rifiuti e le umiliazioni, per difendersi dallo scoraggiamento e dalle sensazioni di fallimento. Dai loro il coraggio per vincere la paura. Lascia che in questo tempo d'incertezza possano crescere nella fede, per esserti più vicini.

O DIO ti preghiamo donaci :

    Per ogni tempesta, un arcobaleno
    Per ogni lacrima, un sorriso
    Per ogni promessa fatta, una Benedizione nella difficoltà
    Per ogni difficoltà che la vita manda, un amico fedele con cui condividerla
    Per ogni pianto, una dolce canzone
    Per ogni preghiera, una risposta.

Camminiamo in una valle oscura, ma aiutaci a non aver paura vicino alla tua presenza, Signore. Il Lamento, il Dolore, il Lutto, la Disperazione vagano nel mondo come spiriti folli che ululano con tutto il fiato che hanno in gola, ti preghiamo sii tu l’amore forte, il DIO buono, che ci consola e che ci aiuta a non disperare mai.

C’è crisi e mentre i ricconi, sorridono fingendo un ipocrita empatia, i poveri silenziosamente muoiono, si suicidano, si disperano, compiono gesti insani e folli, perché sono disperati. Non Permetterlo Signore.

Fa che la tua Chiesa, i tuoi fedeli, i tuoi rappresentanti sappiano essere un tuo riflesso, che nessuno possa morire affogato nell’indifferenza, che nessuno possa essere abbandonato da uno sterile egoismo da un muto silenzio, che nessuno possa trovare più confortante e caloroso la Home Page di Google o di Facebook piuttosto che la propria famiglia, il proprio sacerdote, i propri amici.

E' ancora Natale, i nostri valori si sono addormentati, le tradizioni, i ricordi: Babbo Natale se ne sta seduto in un negozio di Elettronica a dare IPhone ricevendo in cambio, dignità e orgoglio. la Befana balla la Lap Dance in una discoteca, svestita ad attirare i giovani verso le più grandi menzogne della loro età; e ormai nemmeno i bambini ci credono più.

La lettera io la scrivo a te, Gesù Bambino, che nasci in una grotta buia al freddo e al gelo, che sai cosa vuol dire soffrire e morire, ma che non sei mai stato disperato, che in mezzo a politici, calciatori, attori, e personaggi TV, che cambiano a ritmo di una danza senza fine in un loop infinito, tu, Signore sei sempre uguale, silenziosamente presente, nei fatti, non nelle parole.

Non credo più in babbo natale, nella befana, nei salvatori e nei messia, credo solo che soltanto tu, ci potrai salvare, Signore

Infine Signore, ti chiediamo solo un abbraccio, un perdono, e un sorriso.

Grazie, DIO.