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Non è satira ma triste offesa gratuita PDF Stampa
Scritto da Lettera su "La Difesa del Popolo" del 20 febbraio 2011   

SANTORO E VAURO
Non è satira ma triste offesa gratuita

La settimana scorsa, dopo l'ultimo incontro serale, sono rientrato in canonica verso le 23 e ho visto la parte finale di "Anno zero", dove un vignettista ha mostrato un disegno che mi ha fatto vergognare: le vignette dovrebbero far ridere tutti e invece quella mi ha mortificato e fatto morire dentro.
Oggi la satira sembra essere il vero idolo cui inchinarsi in quanto è dato ad alcuni il diritto di offendere, infangare e calunniare gli altri senza correre alcun rischio. Di fronte alla vignetta di pessimo gusto è passata l'idea che i preti sono pedofili e tutti, in quello studio, si sono messi a ridere, compreso il conduttore! Si ride di un dramma atroce e di preti innocenti che sono violentati nella loro dignità! Hanno riso di me tanti miei confratelli sparsi nel mondo impegnati a portare la croce con chi da solo non ce la fa, o nel servizio ad una comunità per costruire un mondo nuovo... Hanno riso di me e del mio impegno di portare avanti la mia scelta di fedeltà. Tutti possono ridere dei miei difetti, delle mie incapacità, ma non è permesso ad alcuno di ridere sulle ragioni supreme del mio vivere: i motivi per cui mi sono fatto prete, per i quali patisco, lavoro, piango e vivo sono più grandi della vita stessa. Il disegno di Vauro non solo era disgustoso, esso infatti mi ha offeso perché veniva a intaccare la ragione della mia vita. L'umorismo è l'arma del simpatico, l'ironia dell'intelligente, ma l'offesa è l'arma del vile, anche perché senza possibilità di replica! È un'offesa al papa, che ha sempre combattuto il dramma della pedofilia! La menzogna sembra riuscire sempre a trionfare. Sono andato a letto deluso e amareggiato anche perché quelle trasmissioni sono sostenute dal canone Rai che avevo pagato da pochi giorni.

Domenica scorsa la parola di Cristo nelle beatitudini mi ha dato forza, perché Gesù ha proclamato "Beati voi quando vi calunnieranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi: rallegratevi e gioite perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". La calunnia e la menzogna non saranno mai le basi su cui costruire il mondo nuovo che ogni credente tenta di far germogliare: esse hanno vita breve e coloro che le usano passeranno come una folata di vento e di loro resterà ben poco! Quanto all'autore di tale genialità, come credente non posso augurare alcun male, anzi dobbiamo sempre perdonare chi ci fa del male, ma lascio questa questione alla sua coscienza. Vorrei solamente ricordare al signor Vauro che egli non deve scherzare pesantemente sulla ragione della mia scelta e di quella di tanti confratelli che cercano di viverla con impegno e gioia.