Titolare: san Fidenzio: festa liturgica: 16 novembre. Polverara è ricordata per la prima volta in un atto pubblico del 1130 in cui il vescovo Bellino conferma i possedimenti dei suoi canonici. Viene citata anche la cappella di San Fidenzio, che pare sia stata costruita proprio sul luogo dove al tempo del vescovo Gauslino, intorno al 970, era stato trovato il corpo del santo vescovo Fidenzio, trasferito subito dopo a Megliadino, che ne prese il nome. I beni della chiesa di Polverara si consolidarono grazie a permute di terre e donazioni del comune di Padova in occasione della festa di san Bellino, nel 1142 e poi nel 1196. All'inizio del 13° secolo è elencata a Polverara anche la chiesa di Sant'Ermagora, antica parrocchiale, ma nel 1489 tabernacolo e fonte battesimale erano stati trasportati a San Fidenzio. All'epoca a Polverara c'erano ben tre monasteri: Santa Agnese, delle Benedettine fino al 1589; Santa Margherita, degli Agostiniani, passato nel 1441 alle Vergini di Venezia; Natività di Maria, prima degli Albi e poi degli Olivetani. Nel 16° secolo la vecchia parrocchiale crollò. La chiesa di San Fidenzio fu restaurata prima del 1571 e di nuovo rimaneggiata nei secoli successivi. L'attuale risale al 1780; nel 1899 è stata rifatta la facciata. Nel 1926 la chiesa fu ampliata con l'abside e due cappelle ai lati del presbiterio. Nel 1937 fu costruito il battistero, nel 1938 fu installato il nuovo organo in vista della consacrazione della chiesa da parte del vescovo Agostini, dopo ben 150 anni di attesa. In occasione del 18°centenario della morte di san Fidenzio, nel 1967 si tinteggiò la facciata, mentre nel 1989 furono rifatti parte degli intonaci,della pavimentazione e degli impianti tecnologici. Il campanile è stato inaugurato nel 1909 e dotato di un notevole concerto di sei campane, l'ultima installata nel 2009.
Risale al 1625-50 la pala di ignoto autore di scuola veneta collocata dietro l'altar maggiore della chiesa di Polverara, raffigurante il titolare Fidenzio in gloria tra san Giovanni battista e un apostolo (nella foto). Veniva portata solennemente in processione su un carro trainato da grossi buoi fino agli anni Sessanta.
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