Titolari: santi Simone e Giuda; festa comunitaria: 16 luglio (in occasione della Madonna del Carmine).
SACERDOTI don Valentino Sguotti (parroco), INDIRIZZO Canonica: piazza San Simone 1, 35020 Saonara (Pd), 049-640110 MESSE Invernali feriali: da lunedì a venerdì: 18.30; festive: sabato 18.30; domenica 8.00 -9.30 - 11.00 - 18.00 Estive feriali: da lunedì a venerdì: 18.30; festive: sabato 18.30; domenica 7.30 - 9.30 - 11.00 - 18.30 RELIGIOSI Sorelle apostole della Consolata nella scuola d'infanzia. SERVIZI PARROCCHIALI Centro parrocchiale Santi Simone e Giuda, via XI febbraio 52 (049-640873). Scuola d'infanzia Maria Ausiliatrice, via dello Sport 6 (049-640131). Campetto da calcio parrocchiale. LA STORIA Il primo dato su Villatora, toponimo che deriva da Taurius, nome di persona romano, è del 1152. Il territorio faceva parte della corte di Sacco, donata il 5 maggio 897 da Berengario al vescovo patavino; ecclesiasticamente apparteneva alla pieve di Santa Maria di Sermazza (ora Vigonovo). Con tutta probabilità solo dopo la metà del 12° secolo ebbe chiesa e cura proprie. Infatti la chiesa intitolata ai santi Simone e Giuda è citata per la prima volta nel documento con cui il vescovo di Padova Gerardo, nel 1171, conferma i beni dei canonici. Nella visita del 1489 il vescovo Barozzi descrisse la chiesa lunga poco meno di 15 metri e larga 10, con tre altari e un elegante tetto di travi di abete,con il soffitto solo in parte dipinto. Nel 1572 il vescovo Ormaneto trovò anche un quarto altare, che ordinò di togliere, e suggerì di imbiancare interni ed esterni. Nel 1476 il cardinale Rezzonico vide la chiesa in buono stato, ma troppo piccola per il numero dei parrocchiani. Vent'anni dopo si cominciò a costruirne una nuova che fu inaugurata nel 1780. Dopo i restauri negli anni 1871-72 e successivi, durante i quali venne eretta anche la cappella della Madonna di Lourdes, la chiesa venne consacrata il 6 dicembre 1919. La chiesa parrocchiale di Villatora conserva un bassorilievo in pietra scolpita raffigurante la Vergine con Gesù bambino. L'opera, che gli studiosi fanno risalire al periodo 1650-1759, presenta una forte consunzione superficiale che ne rende piuttosto difficile sia la lettura sia la datazione precisa. Furono realizzati alla fine del 18° secolo dallo scultore padovano Giuseppe Danieletti i due angeli in marmo bianco scolpito posti ai lati dell'altare maggiore, mentre il dipinto ottocentesco raffigurante San Simone I apostolo e san Giuda Taddeo (nella foto) reca la firma del pittore Demetrio Alpago. |