Bisogno di giustizia Stampa

BISOGNO di GIUSTIZIA
e... ancor più... di TV


televisione2Se un fatto non viene ripreso dalle telecamere e non viene mostrato in un telegiornale o in qualche servizio alla TV... è come se non fosse avvenuto.
Se un personaggio (politico o manager, mafioso o bandito che sia) non ha un suo spazio, se pur modesto in qualche servizio televisivo, anche solo locale… non è "un personaggio", non è un leader riconosciuto.
E' reale e vero solo ciò che è rappresentato e a cui è data apparenza in TV.
Siamo arrivati al punto e ne siamo convinti, che se non si va in TV... non sei nessuno o meglio, non esisti!
Tutto deve finire nel piccolo schermo: litigi tra coniugi, furti, scippi, querele, alluvioni, irruzioni segretissime della polizia in casa di mafiosi, dissapori famigliari, screzi tra fidanzati, piccoli dispetti condominiali, fatti di strada, rivalità e gelosie, dissapori tra parenti per questioni d’eredità, sedute e sentenze di Tribunale, discussioni in Parlamento, vacanze di Vip, manifestazioni di studenti, porcate di qualche figlio di buona donna, incidenti, denuncie, scandali, perquisizioni della Finanza, storie di divorzi, tradimenti, cronache quotidiane e banali tra comari, chiacchiere da bettola... tutto deve finire in TV...
La TV è la "cloaca massima" e la discarica di tutto il putridume nazionale.
Tutti desiderano andare in qualche programma televisivo, raccontare la loro storia personale, a volte intima, davanti a milioni di curiosi e spiattellare in pubblico le proprie magagne e miserie, cercare solidarietà tra persone indifferenti: ognuno vuol dimostrare di aver ragione e di esistere.
Perfino preti e suore li ritroviamo di tanto in tanto in televisione... a volte per cantare e ballare, altre volte come esperti di morale e teologia e solitamente sono talmente bacchettoni e retrogradi da far rizzare i capelli a un calvo!
Ultimamente abbiamo avuto gli esempi dei famigliari della ragazza uccisa e dei due ragazzi massacrati a botte in prigione in Italia e in Francia: i parenti hanno bisogno di comparire in televisione per farsi intervistare; da giorni appaiono nelle varie trasmissioni, a dire questo e quello. Padre, madre, fratello, cugine, zii, paesani... tutti sono stati intervistati più volte... sentono il bisogno comparire, di farsi vedere...
Quale persona normale sente il bisogno di dare spettacolo di se stessa davanti ad una telecamera, mentre stai piangendo una figlia o un figlio morti? Quale persona con un minimo di pietà sente il bisogno di farsi intervistare dai soliti giornalisti per rispondere a domande cretine, sull'intensità del loro dolore? Per dire che cosa, poi !...
Testimoni e imputati parlano in segreto davanti ad un magistrato in una sala riservata... e fuori i giornalisti sanno in tempo reale che cosa stanno dicendo o confessando davanti al giudice. Com’è possibile?
Perchè tutti devono sapere i segreti e ciò che avviene di un delitto rivelato dentro una caserma?
Tutti siamo amareggiati da alcuni fatti di cronaca nera: mamme che uccidono i loro bambini e non disdegnano di comparire davanti alle telecamere, accoltellamenti tra giovani, omicidi facili magari solo perchè hanno preso sotto il cane che non era al guinzaglio... Stanno succedendo fatti orrendi e ormai abitudinari, senza che suscitino neppure più ribrezzo e orrore.
I Bambini di satana (anche se ripresi di spalle mi chiedo perchè devono farli vedere in TV) sono intervistati e parlano per delle mezzore dei loro delitti... cercano una redenzione, un pentimento, una verginità nello svelare retroscena meschini e orrendi.
Non se ne dovrebbe proprio parlare alla Tv: i delinquenti, gli assassini, gli stupratori... devono parlare davanti ai carabinieri e al magistrato, non nei vari programmi (neppure di spalle)... e vanno messi in prigione buttando via la chiave!
Non si deve dare la notorietà a questa gente, come fossero degli eroi, sono persone che hanno rovinato famiglie e che poi "chiedono scusa"... sperando in una sollecita riammissione sociale!
Un giovane non dà una coltellata ad un altro e non spara ad una persona, un uomo non crea il panico in uno stadio o per le vie di una città, non soffoca un amico, non lo seppellisce in giardino, non violenta una donna e poi l'ammazza, e ancora un ubriaco non corre a 190 l'ora... se non è perverso e delinquente già di suo, in radice, se non ha un animo violento da omicida... E lo presentiamo in un programma televisivo: perchè? A beneficio di chi?
A volte l'atteggiamento di chi chiede "giustizia" per un torto subito, è strano e incomprensibile.
Un ragazzo (demente) con un pugno abbatte e uccide una rumena, mamma di un bambino e infermiera... e i parenti della vittima più volte si presentano alla Tv per chiedere "giustizia".
Se ti è morta una persona cara... non ti interessa più di nulla, né se fanno giustizia, nè se ti ignorano: stai male e soffri in silenzio.
In questi mesi, in Italia e in Francia, sono morti in prigione dei giovani, (condannati per piccoli reati) e i famigliari costantemente in televisione per chiedere giustizia!
La TV può aiutare ad avere notorietà, ma non è il mezzo per avere giustizia!
Ogni volta che avviene un fatto delittuoso, i parenti della vittima invocano "giustizia", il colpevole "deve pagare" e lo gridano ad alta voce e rinfacciano alle forze dell'ordine, ai magistrati, ai carabinieri di non aver fanno abbastanza, di non seguire la pista giusta e di aver perso tempo, ecc... rimango meravigliato, quando ascolto parenti in lacrime per il congiunto morto (un fratello, il padre, il figlio, ecc...) che addoloratissimi, chiedono "giustizia"...
Tutto questo dolore e amore per il defunto non lo possono esprimere nell'intimità della propria casa, tra le mura domestiche, in compagnia della famiglia, o è necessario gridarlo ai quattro venti? È vero amore o bisogno di notorietà, d’apparenza, di un compenso per dimenticare e lenire l'infinito dolore?
Tutto questo spiattellare in TV dolori e sentimenti, pensieri e desideri... a me lascia l'amaro in bocca, non mi convince... non credo più di tanto al loro dolore e alle loro lacrime.
Il vero dolore non ha bisogno di apparenza, nè di palchi o di TV, non grida in piazza le proprie ragioni, non inveisce e non cerca vendetta e neppure "giustizia"... Il vero dolore è riservato, è silenzioso, è personale, è segreto, è intimo, è muto, gli è indifferente ciò che gli succede attorno, non programma e non vuole comparire...
La TV non è fatta per le persone semplici, vere, sincere, non è fatta per il profondo dolore e le vere lacrime, non è fatta per i preti e neppure per il Papa...
Purtroppo la TV rappresenta lo spettacolo, l’audience... fatta a misura degli Sgarbi, dei Santoro, dei Benigni, del Grande Fratello, per le veline, per i politici che chiacchierano e non fanno, per le persone vuote (come è vuota la TV, una scatola con pochi circuiti elettrici dentro), per chi ha qualcosa da mettere in mostra (fossero anche solo due gambe).
La TV è immagine, apparenza, scena, finzione... dà notorietà e fa diventare "qualcuno" chi è "nessuno". E' fatta per impoverire la mente e il cuore di chi la guarda... persino i pochi programmi decenti o buoni, sono boicottati e avviliti da personaggi, da interventi e condizioni, da circostanze e orari assurdi…