omelia pasquale 2014 |
Pasqua 2014 Cristo Gesù è risorto! BUONA PASQUA! Chissà quante volte avete ricevuto questo augurio questa mattina, dai parenti, dagli amici, da tutte le persone che avete incontrato venendo qui in chiesa! Certo, perché la Pasqua è la nostra gioia più grande, è ciò che dà senso al nostro essere cristiani. Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l'amore e la misericordia di Dio sono più forti del male ed anche della morte, significa che l'amore di Dio può trasformare la nostra vita. Se Gesù non fosse risorto sarebbe stato un profeta come tanti, magari più acclamato di altri sia per i molti miracoli compiuti, sia per la sua bontà, per la sua generosità, per l'accoglienza che aveva nei confronti dei poveri... tutte cose bellissime! Ma Gesù ha fatto molto di più! Lui ci ha salvati! Ha dato la sua vita per noi, per me, per te, per te... è morto in croce ed è risorto perché anche noi potessimo risorgere, per donarci la Vita Eterna, per darci la possibilità di vivere assieme a Lui per sempre. Il vangelo di oggi ci racconta la grande corsa verso il sepolcro dei suoi amici più cari. Mi colpisce in modo particolare Maria di Magdala (Magdala è una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade). Questa donna è una delle più devote discepole di Gesù e, il mattino dopo il sabato quando è ancora buio, si reca là dove l'avevano sepolto spinta dall'amore verso il suo Maestro, verso Colui che le aveva fatto capire il vero senso della vita. Lei lo aveva sempre seguito, lo aveva sentito parlare, lo aveva visto guarire, accogliere, perdonare, aveva assistito anche alla sua crocifissione... ed era triste perché non c'era più! E' per questo che va alla tomba, come facciamo anche noi con i nostri cari: gli vuole bene e vuole stargli vicino. Ma non lo trova… Allora, sconvolta, torna a riferire agli apostoli. Pietro e Giovanni, al sentire questa notizia, corrono anche loro al sepolcro per vedere, per capire. Mi piace immedesimarmi in tutti e tre questi personaggi, mi sembra di essere lì anch'io: dapprima al posto di Maria, frastornata dal vedere la tomba vuota, mi vedo tornare indietro col fiato in gola per andare a raccontare ciò che avevo visto; poi mi ritrovo anche in Pietro e Giovanni che sembrano fare a gara per arrivare primi... Ma come è possibile che quella pesante pietra che copriva l'ingresso sia stata rotolata via? E come è possibile che il corpo di Gesù non ci sia più? Mi immedesimo in queste tre persone ma solo per poco, perché poi penso: "Io non ero lì. Fortunati loro che hanno visto! Loro hanno visto con i loro occhi ed hanno creduto". Ma poi mi tornano alla mente le parole che Gesù, otto giorni dopo la sua Risurrezione quando apparve agli apostoli nel Cenacolo, disse a Tommaso:"Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno". Ecco, a tutti noi che abbiamo fede nel Vangelo, Gesù rivolge questa beatitudine. Allora io non sono meno fortunato di Maria, di Pietro e di Giovanni anche se non ho visto! La fede è il modo con cui posso vedere Gesù: lo posso vedere quando due o più sono riuniti nel suo nome, lo posso riconoscere in ogni momento in cui prevale il bene, lo posso trovare nella Chiesa, comunità di credenti che lo testimonia, lo posso incontrare nelle persone che mi vogliono bene, lo posso accogliere nell'Eucaristia, nella sua Parola, nei Sacramenti, lo posso scoprire nella parte più profonda del mio cuore. La mia fede poggia sulla testimonianza, trasmessa attraverso i secoli, di coloro che hanno visto, proprio con i loro occhi, Gesù. Allora capisco la grandezza di queste parole dette da Gesù a Tommaso, perché mi assicurano che non devo mai dubitare della sua presenza nella mia vita, anche se Egli a volte potrebbe sembrarmi lontano. E' come se mi dicesse: "Abbandonati con fiducia tra le mie braccia perché io sono risorto, sono vivo, sono qui vicino a te e voglio che anche tu viva da risorta!". Ma cosa significa "vivere da risorti"? Si potrebbe dire che è la nostra "vocazione", cioè la "chiamata" da parte di Gesù nei confronti di ognuno di noi. Anche voi in ogni momento della vostra giornata siete chiamati dal Signore! Il fatto è che a volte non vi sentite chiamare o perché vi fa comodo essere sordi, o perché vi sembra troppo difficile quello che vi viene chiesto, o perché siete attirati da chiamate più allettanti... Ma cosa vi chiama a fare? Vi chiama ad imitare il Padre e ad essere testimoni del suo amore verso tutti. Mica facile... ma possibile. Amare è la cosa più facile ed anche più difficile che esista, ma se viviamo da risorti in Cristo possiamo fare anche ciò che sembra impossibile. In questa Pasqua possiamo scegliere: vogliamo vivere da morti o da risorti? Se vogliamo vivere da morti ci lamenteremo di tutto, volteremo le spalle ai bisognosi, vorremo sempre di più, dimenticandoci di coloro che non hanno proprio niente, saremo sempre malcontenti, non ci prenderemo cura dei poveri, vedremo solo il negativo delle cose ecc... Se vogliamo vivere da risorti saremo sempre i primi ad amare, a condividere, a portare gioia, a dire bene di tutti, ad accettare le nostre piccole o grandi sofferenze per offrirle al Signore, a lasciare i primi posti, ad essere umili per far emergere anche gli altri, a credere che Gesù Risorto cammina sempre insieme a noi. La Risurrezione finale è la conseguenza del vivere da risorti già da ora la nostra vita: vedremo con i nostri occhi il Signore, il Dio dei vivi, non dei morti! Voi sapete bene che Lui è un Padre buono e misericordioso e non manca mai alle sue promesse, per cui non fatevi bloccare dalle paure! Mettetevi nelle Sue braccia, non perdete tempo, non dite "comincerò domani"... E' oggi che Gesù vi chiama ad annunciare con la vostra vita che Lui è risorto! Quando ricevete una bella notizia è vero sì o no che non vedete l'ora di raccontarla a tutti per condividere la vostra grande gioia? Ecco. La Risurrezione è la "Notizia delle Notizie"! Sentite che cosa ha detto papa Francesco in occasione della Pasqua 2013: |