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Mamma ascoltami PDF Stampa
Scritto da don Angelo Scarabottolo   

MAMMA,  ASCOLTAMI…

Una giovane mamma di tre bambini stava preparando in cucina la cena, con la mente totalmente concentrata su ciò che stava facendo.
Tra le altre cose voleva fare la sorpresa ai bambini delle patatine fritte.
I bambini indistintamente non rifiutano mai le patatine fritte; è il loro piatto preferito.
Il bambino più piccolo di 4 anni aveva avuto una giornata molto impegnativa alla scuola materna e cercava di raccontare alla mamma quello che era successo quel giorno a scuola materna.

Parlava in continuazione come avesse inventato il “moto perpetuo”; la mamma gli rispondeva piuttosto distrattamente con mezze parole, monosillabi; si vedeva che non lo stava ascoltando attentamente.
Qualche istante dopo la mamma si sentì tirare la gonna e udì:
- Mamma…
La donna accennò di sì con la testa senza badargli molto, borbottò anche qualche parola.
La donna sentì altri strattoni alla gonna e di nuovo la voce del più piccolo:
- Mamma…
La donna gli rispose ancora una volta brevemente e distrattamente continuando a sbucciare patate.
Passarono cinque minuti.
Il bambino si attaccò alle gonne della madre e tirò con tutte le sue forze. La donna fu costretta a chinarsi verso il figlioletto.
Il bambino le prese il volto tra le manine, lo portò davanti al proprio viso e disse:
- Mamma, quando ti parlo, tu devi ascoltarmi con gli occhi!

Ascoltare qualcuno con gli occhi, significa dirgli: - Tu sei importante per me.
Tutte le cose importanti passano attraverso gli occhi e si dicono con gli occhi.

Una studentessa scrisse così nel suo diario pensando a sua madre:

Quando tu pensavi che io non ti stessi guardando,
hai appeso il mio primo disegno infantile in cucina
e ho cominciato a desiderare di stare in casa.

Quando tu pensavi che io non ti stessi guardando,
hai cucinato apposta per me le patatine,
perché sapevi che mi piacevano
e allora ho compreso che le piccole cose
possono essere molto speciali.

Quando tu pensavi che io non ti stessi guardando,
hai recitato una preghiera
e ho cominciato a credere in un Dio
con cui si può sempre parlare.

Quando tu pensavi che io non potessi vederti,
hai preparato un pacco dono per una famiglia povera
e ho capito che devo farmi prossimo degli altri.

Quando tu pensavi che io fossi già addormentata
e non ti stessi guardando,
mi hai dato un sacco di baci
e ho capito quanto mi volevi bene.

Quando pensavi che io non ti stessi guardando,
ho visto le lacrime scorrere dai tuoi occhi
e ho capito che le cose, a volte, fanno male.

Quando pensavi che non ti stessi guardando,
hai sorriso
e ho avuto voglia di essere gentile come te.

Quando pensavi che non ti stessi guardando
ti sei preoccupata per me
e ho avuto voglia di diventare come te.

Quando pensavi che io non ti stessi guardando
ho avuto voglia di ringraziarti
per tutte le cose che hai fatto per me.