Home La Voce dell'Arciprete racconto di Natale 1^parte
racconto di Natale 1^parte PDF Stampa
Voglio proporvi un racconto in 3 puntate per aiutarci ad entrare nel clima del natale.

RACCONTO di NATALE 1° parte


La storia che voglio raccontare ha due soli protagonisti:

il sig. Lusetti Andrea, insegnante alle superiori, residente in città, amante del bello e appassionato d'arte, e il sig. Baldo Furio, proprietario di un negozietto di oggettistica in legno che amava scolpire e mettere in mostra i suoi lavori lungo una strada del Cadore.
La particolarità del sig. Baldo era creare oggetti di piccole dimensioni, intagliati nel legno, come giocattoli, bambole, statuette; aveva fama di essere un discreto artigiano con la passione dell'artista nato ed era anche un poco poeta.
In occasione del Natale Furio esponeva tutta la sua mercanzia e principalmente articoli utili per l'albero e il presepio.
Il sig. Lusetti, invece, era un appassionato di viaggi: la montagna e i paesetti del Cadore lo attiravano con forza irresistibile; lo spettacolo delle montagne innevate l'affascinava sempre come un bambino, specie nel periodo che precedeva il Natale, e se poi c'era veramente la neve, per lui era il massimo.
Il sig. Lusetti, quel giorno di dicembre, era di passaggio proprio sulla strada in cui la bottega artigiana di Furio, lo scultore, era nel massimo del suo splendore e capacità espositiva.
Per capire la storia è necessario aggiungere che il professore aveva una specie di hobby per l'oggettistica di legno scolpito: dovevano essere prevalentemente piccoli oggetti, roba di scarso valore commerciale ma ricca di significato almeno per lui.
Di solito, in qualunque luogo in cui andava per motivi di lavoro o per svago, non mancava mai di comprare qualcosa del genere come ricordo del suo viaggio, per farne dono alla famiglia o semplicemente per tenerli in casa e nel suo studio; il Natale poi costituiva l'occasione migliore per dare spazio a questa sua passione.
Mentre passava con l'auto e dal momento che non stava correndo, scorse il negozio in cui il sig. Baldo esponeva un tavolo di statuette di legno, proprio ai margini della strada... oggetti dei suoi desideri e della sua passione.
Fermò l'auto e osservò bene la vetrina e, dalla porta aperta, anche l'interno.
Gli piaceva un mondo osservare le vetrine, le luci, gli addobbi, l'originalità di alcune botteghe, proprio come un bambino...: ci sono negozianti che per attirare l'attenzione riescono ad escogitare sistemi geniali!
Quella vetrina e il suo interno, non gli sembrarono particolarmente caratteristici, se non in un particolare: c'era una quantità enorme d’oggetti, una confusione, un disordine unici e la cosa lo interessò… e non poco!
Non aveva mai visto un negozio così modesto in un paese di montagna ma nello stesso tempo talmente pieno di materiale in esposizione.
Ciò che lo attirava ora maggiormente erano appunto la confusione, il caos, il disordine che regnavano ovunque… sembrava che tutta la mercanzia disponibile fosse stata buttata lì alla rinfusa.
Quanti entravano erano impressionati per la grandissima quantità di cose e allo stesso tempo per la varietà straordinaria di statuette, regali e doni in cui poter rovistare e cercare all'infinito.
Il nostro professore non accettava assolutamente la confusione a scuola, ma, tuttavia si sentiva attratto da quel tipo di disordine, dal genere di materiale esposto, dalla varietà e quantità delle cose in mostra...e pensò di entrare…
Lo spazio interno era piuttosto ampio, un unico stanzone, pieno fino all'inverosimile di oggetti; dato che si era vicini al Natale, traboccava di cose che potevano essere collocate in un presepio o sull’albero di Natale.
C'erano statuette, pecorelle, alberelli, muschio, casette, animali d’ogni tipo e fattura: di gesso, di legno, di cartapesta, di plastica, di piombo... di tutte le grandezze e di tanti colori; alcune di straordinaria fattura e altre molto dozzinali.
Alcune provenivano certamente da Paesi esteri: Africa, Asia, America... altre costruite sul posto, da artigiani locali.
In quel negozietto erano state concentrate le figure del presepio più strane e originali del globo: sembrava che tutte le immagini sacre natalizie fossero passate da quella bottega e avessero trovato un alloggio definitivo.
Il sig. Lusetti stava osservando tutto incuriosito: il bancone era zeppo di statuine, alcune già finite, altre in fase di riparazione, altre ancora pronte per essere colorate... diversi oggetti natalizi erano stati sistemati su varie mensole lungo le pareti e tutta la stanza ne era ricoperta.
Stava cercando di capire se in quella disposizione ci fosse un certo ordine, ma non sembrava proprio che fossero state sistemate in bella vista con un criterio particolare, quanto piuttosto collocate sulle mensole in ordine di tempo, infittendo sempre più le file di quelle che già si trovavano là e restringendo sempre più lo spazio riservato ad ognuna.
Osservava e notava asini e Bambinelli Gesù sullo stesso scaffale, buoi e pecore con Madonne e pastori su un altro, casette e alberi in miniatura sparsi qua e là, angeli con le ali dischiuse e altri con le braccia aperte insieme a lavandaie e contadini nell'atto di seminare, castelli in cartapesta e capanne africane... e così un po' ovunque, su tutte le mensole, in ordine sparso: una meraviglia per i suoi occhi!
Quella mancanza d'ordine poteva dare l'impressione di gran confusione e caos... in realtà creava un senso d’interesse e d’originalità creativa: costringeva chi entrava a guardare bene tutto, in tutti gli spazi possibili e perfino negli angoli più reconditi.
Alla rinfusa in mezzo a statuette del presepio non mancavano, di tanto in tanto, bambolotti, bambole nude e mutilate, Bambinelli e Madonne decapitate o senza mani, un'infinità di teste di santi, pastori e pecore senza più corpi, gambe e piedi o braccia di pastori antichi e nuovi... questi ultimi quasi tutti di gesso colorato.

(continua)